martedì 2 giugno 2015

Intanto in Tedeschia TRASLOCA su intantointedeschia.com


INTANTO IN TEDESCHIA…trasloca su intantointedeschia.com

Le mie avventure continuano in una veste nuova, sentivo il bisogno di personalizzare questo diario di viaggio, volevo uno spazio tutto mio, una via di mezzo tra la Baviera e il Piemonte.

Io e mio marito ci siamo messi al lavoro per creare un logo che potesse ben rappresentare il nostro spirito di expat.
Abbiamo pensato alla Mole Antonelliana, simbolo di un’Italia fatta di opere d’arte e antiche tradizioni che ci portiamo dentro, poi l’abbiamo incoronata di brezeln perché ci piacciono tantissimo ed è il primo pane che ha addentato mio figlio in Tedeschia.




Il mio studio del tedesco continua, così ho deciso di inserire una rubrica “Una Parola al Giorno”, l’intento è di imparare e mai di insegnare!
Un modo per memorizzare giorno dopo giorno il tedesco che nasconde tante curiosità e a pensarci bene non è poi così male ;)

Ho inserito Istagram perché tra le mie passioni c’è la fotografia. Il potere di comunicare attraverso le immagini è illimitato e questo mi affascina da sempre.

Mi trovate anche su Facebook e Google plus, grazie ai quali sono in contatto con amici sparsi per il mondo, persone con le più svariate personalità, da chi vive con la valigia in mano a quelli che non uscirebbero dal proprio giardino, ed è questo il bello della vita, ad ognuno il suo equilibrio.
Io il mio l’ho trovato qui, nella mia nuova vita in scarpe da ginnastica, sono una mamma scompigliata, tra monopattino e bicicletta, il mio look è zero fashion, sono sempre in cerca di nuovi sapori, sempre pronta a stringere nuove amicizie forse importanti forse solo di passaggio, ma che importa!!
Aprirsi a nuove culture non toglie niente alle proprie radici, ma rende più colorati i rami!  
Ecco a voi il nuovo sito intantointedeschia.com

Buona lettura

Lara Gullen

mercoledì 20 maggio 2015

5 consigli utili per affrontare la prova barbecue!


E' finalmente arrivata la bella stagione e naturalmente sono arrivati i primi inviti al classico barbecue in giardino! Naturalmente abbiamo accettato molto volentieri, il WhatsApp di risposta aveva il sapore di salamella!
Al barbecue bisogna arrivare preparati, perché l'approccio è diverso da quello italiano, leggete e prendete nota!

1. L'Orario! Se l'invito parla di cena, l'appuntamento sarà alle 16:30! ma come!? 
In Italia si fa merenda a quell'ora! Tutto normale amici, quì funziona così. 
Si arriva puntuali alle 16:30, scordatevi di tardare inventando scuse assurde per poi arrivare alle 20, perché alle 20 sarà tutto finito! Verso le 17 saranno finiti i convenevoli e si comincia a bere, una sorta di aperitivo, birra o vino, intanto si accende la gliglia e si apparecchia la tavola, si fa cena dalle 18:30 alle 19:30 e poi verso le 20:30 ci si saluta e fine della serata.

2. La tavola. Naturalmente trattandosi di una cena in giardino è tutto molto spartano, non di plastica, ma i tedeschi amano la semplicità. Ad esempio ricordatevi che, raramente usano la tovaglia ma prediligono le tovagliette, non mettono i tovaglioli a tavola, mai e per nessun motivo! Se chiedete un tovagliolo perché vi siete impiastrati mangiando stile Terence Hill, alzatevi e andate in bagno a lavarvi! Eventualmente vi offriranno una confezione di fazzolettini di carta.
Sulla tavola non troverete nemmeno il cavatappi, perché qui in Tedeschia il vino non si stappa, ma il tappo si svita semplicemente come quello della bottiglia dell'olio. Se portate del vino italiano, mettete in borsa un cavatappi che non si sa mai! Per la gioia dei vegani, in tavola troverete certamente abbondanti piatti di verdure, cucinate in vario modo e tutte buonissime!

3. La carne. Qui la carne è eccezionale, non economica ma molto buona e credetemi sulla griglia è una goduria! Non parlo di carne della grande distribuzione ma dei piccoli macellai. Non prendete l'iniziativa di offrirvi per comprarla voi, loro sanno a chi rivolgersi e non ve ne pentirete!

4. Il giardino. Meglio portarsi delle infradito da casa, in Tedeschia non si usano mai le scarpe in casa in nessuna stagione!
Sappiate inoltre che ogni bavarese che si rispetti ha in giardino un trampolino...per i bambini non per voi! Pare non se ne possa fare a meno, altro elemento indispensabile? la vasca di sabbia per i bambini! e se i bambini non ci sono? La userà il gatto come bagno padronale!

5. Cosa portare? I tedeschi amano la cucina italiana, e come dargli torto? Qui si apprezza il fatto di portare pietanze cucinate in casa, ma badate bene, specificate subito che sono aggiuntive alla cena, altrimenti, come mi è già capitato penseranno ad un regalo, ritireranno tutto per mangiarselo in un altro momento, poi vi scriveranno per farvi i complimenti e voi ringrazierete a bocca asciutta!

mercoledì 13 maggio 2015

6 buoni motivi per cui i nipoti possono crescere lontano dai nonni!

 
L'argomento è delicato me ne rendo conto, ma ritengo sia giunto il momento di fare chiarezza. 
Sono una mamma expat, e affronto quotidianamente una nuova lingua, un nuovo sistema scolastico, e tutto ciò che ne consegue, si insomma diciamocelo, emigrare con figli richiede molte più energie e un po' di follia ed è proprio qui che vi voglio! 

Spesso ci si trova soli ad affrontare tutto, giorni buoni e giorni meno buoni, arrivano per tutti quei momenti in cui pensi 'certo che se avessi qui vicino i nonni potrei farmi aiutare', ma sai bene che non ci sono e devi cavartela con le tue forze! 
Così chiaccherando con mio marito abbiamo stilato un elenco di pro (perché siamo fottutamente ottimisti). Ecco i 6 buoni motivi per cui i nipoti possono crescere lontano dai nonni!

Il nipotino che cresce lontano dai nonni:
  1. Avrà sempre modo di immaginarseli buoni e cari, questo perché nei pochi giorni all'anno passeranno il tempo ad accrescere la sua autostima e a riempirlo di regali. Li guarderà nelle foto e noi gli racconteremo cose meravigliose!
  2. Non crescerà viziato. Questo è importante perché si evitano le sgradevoli situazioni in cui la nonna è meglio della mamma perché lo accontenta sempre, nonostante i nostri espliciti "non fargli fare tutto, poi penserà che siamo cattivi noi!" e la risposta di solito è "ma non fa niente di male poverino". Come parlare con un muro.
  3. Potrà passare il weekend in giro per parchi e gite coi genitori invece di stare ore seduto a tavola dai nonni per il tradizionale pranzo della domenica. A centinaia di km di distanza puoi fare come ti pare!
  4. Avrà genitori più sereni. La lontanza dai nonni azzera completamente le classiche discussioni che nascono in famiglia. Spesso (non sempre!) si sentono in diritto di intromettersi nell'educazione dei nipoti, creando più disagi che altro con frasi tipo "ma non avrà freddo solo con la felpa?", "mi sembra così pallido, ma sta bene?", "ha una linea di febbre, chiama la pediatra!" sottolineando inequivocabilmente la vostra totale incapacità di genitore.
  5. Sarà più magro! i nonni sono famosi per le quantità industriali di lasagne e polpette che cucinano ad ogni ora del giorno e della notte, ovviamente il bambino non tiene conto che hanno più tempo libero. Al temebile paragone con i genitori si aggiungono frasi come "mi sembra dimagrito, prima aveva delle belle guanciotte" oppure "è pallidino, mangià abbastanza?". Considerare che un genitore sia all'altezza della situazione? impossibile!
  6. Sarà più coraggioso. i nonni tendono ad essere iperprotettivi, eccesso di amore o mancanza di fiducia nel lavoro svolto dai propri figli? difficile spiegarlo ma è così che succede. I nonni hanno la tendenza ad agevolare le situazioni, mille volte su e giù dall'altalena senza batter ciglio, portafogli sempre aperto, dentifricio sullo spazzolino? perché no? perché è sbagliato! i bambini devono comprendere che ci sono dei limiti, che il mondo non gira intorno a loro e devono rispettare i tempi di tutti!
Immagino che qualcuno di voi starà pensando che non è vero, i nonni sono tutti buoni, cari e indispensabili, molto bene beati voi! 
per l'altro 97% di genitori che si sono riconosciuti, ammettetelo, vi è venuta voglia di emigrare, vero?

sabato 9 maggio 2015

Una settimana da guide turistiche!


Che super settimana gente!
Mio figlio di 20 mesi ha una gamba ingessata, ma era già previsto l'arrivo di una coppia di amici italiani! Io e mio marito abbiamo fatto le  guide turistiche!

Quando siamo andati in areoporto a prenderli erano felicissimi!!Loro hanno girato tutto il mondo, e sono quel tipo di persone che messo il piede sull'aereo entrano in modalità vacanza e si divertono come pazzi!
Naturalmente con mio figlio in queste condizioni abbiamo un po' rallentato i ritmi, ma non ci siamo certo risparmiati e abbiamo camminato in media 10 km al giorno!

Punti fermi: Birra Erdinger a fiumi, bretzel di ogni dimensione e condimento, selfies uniti a sevizio fotografico con pubblicazioni quotidiane! Non essendo abituati a tante foto, io e mio marito abbiamo persino iniziato a pettinarci!

Programma: una settimana tutti insieme a spasso per l'incantevole Baviera.

Tour di Monaco: visita del centro storico, il Castello di Nymphenburg, il Giardino Botanico, OlympiaPark, l'esposizione e Museo BMW, lo zoo Hellabrunn, Allianz Arena, cittadine nei dintorni come Freising ed Erding, fino a quello che tutti conosciamo come il castello della Disney, l'impronunciabile Neuschwanstein!

La Baviera attira davvero migliaia di turisti da tutto il mondo, ed essendo alle prese con un bambino ingessato, mi sono presa dei tempi di osservazione comodamente seduta su una panchina, e tra una pappa e un pannolino vi dirò che...

Noi turisti italiani siamo famigerati frequentatori dell'Oktoberfest ma a quanto pare anche nel resto dell'anno non disdegnamo le gite d'
oltralpe. Siamo riconoscibili perché siamo gli unici ad abbinare le scarpe alla cintura, parliamo a voce alta e gesticoliamo, anche a distanza è possibile capire se si tratta di una lite piuttosto che di un racconto. Di solito siamo innocui se non esageriamo con la birra! Poco avvezzi alle mance ahimè! (D'altronde l'Italia è uno dei pochi paesi dove non si usa).

I più singolari in assoluto sono i Giapponesi! A parte l'immancabile macchina fotografica, spesso indossano mascherine da sala operatoria. Pare lo facciano solo se stanno male per non diffondere l'influenza, bell'idea ma con tutte ste mascherine sembra di essere sul set di Ebola Virus! Altra cosa strana, adorano i bambini occidentali, spesso cercano di fare le foto con mio figlio, oppure corrono dietro ai bambini per fotografarsi con loro. All'inizio sembrano carini ma inquietanti rende meglio l'idea.

Sugli americani e i francesi c'è poco da dire, i primi sono sempre gasatissimi mentre i secondi sembrano usciti dal favoloso mondo di Amélie. Proprio sereni.

Ultimi ma non meno importanti i turisti tedeschi! Li vedi già in autostrada che camminano con i loro bastoncini da Nordic Walking, nessuno li ha mai visti uscire di casa, ma nemmeno rientrare. La leggenda narra che siano sempre gli stessi che girano da anni senza meta. Penso ci sia un fondo di verità visto che spesso si tratta di anziani. Appoggiano i loro bastoncini, visitano e ripartono, della serie chi si ferma è perduto!

giovedì 23 aprile 2015

Com'è dura l'avventura!

Eccomi tornata dopo due settimane italiane. 
Ho bevuto tutti i cappuccini possibili, mi sono scofanata tanta pizza, ho usato il bidet ad ogni occasione, insomma ho fatto il pieno di quel che mi mancava, ho rivisto la mia famiglia e alcuni amici, non tutti purtroppo, ma recupererò!

I miei spostamenti in Italia avvengono per lo più in aereo, io e mio figlio viaggiamo sempre con Air Dolomiti di Lufthansa che si occupa del tratto Monaco - Torino. Il viaggio è breve, più o meno 60 minuti, insomma il tempo di leggersi un quotidiano e sorseggiare un drink...come no!

Il calvario di una mamma in viaggio con passeggino, borsa pannolini e valigia comincia all'areoporto. L'inizio è  senza intoppi, si va diretti verso l'area famiglie per check-in agevolato, tutto liscio, tranne per i controlli di sicurezza, dove praticamente resto solo in pantaloni e maglietta e fanno togliere giubbino e scarpe anche al piccolo. 
Seguono i controlli anti-droga al passeggino e al biberon, l'ultima volta mio figlio si è rifiutato di consegnare il suo pupazzo, c'è un limite a tutto! Perdo un quarto d'ora a ricomporre il tutto, mentre lui si è già affezionato a chiunque lo tenga in braccio; guarda incuriosito il monitor luminoso e scoppia una tragedia per portarlo via.

Parto sempre dallo stesso Gate e la formazione si ripete, posti a disposizione sono 120 e sono occupati da : 80 uomini con valigetta, 1 mamma,1 bimbo, 2 hostess e spero i piloti. Dopo un ulteriore controllo del passaporto, saliamo sul pullmann per arrivare sotto dell'aereo. A quel punto devo lasciare mio figlio a un tecnico, smontare il passeggino, consegnare la valigia, riprendere il bambino e salire la ripidissima scaletta. Ma eccoci finalmente in aereo, ci riempiono di regali come puzzle, astucci, marionette, biscotti, album da disegno, matite, ogni volta sono diversi e finoscono regolarmente sotto i sedili nel giro di pochi minuti.

Al contrario della scuola, in aereo i posti in fondo restano sempre vuoti per il rumore, così di solito ci andiamo noi. Mio figlio non paga ancora per un posto a sedere, viaggia in braccio, legato da una sorta di cintura accessoria. Mi salta sulle ovaie, sgomita perché vorrebbe muoversi, urla, ride, ha sbalzi ormonali come una donna incinta. Credetemi, mi mette a dura prova.

In quota fa regolarmente la cacca o tantissima pipì, l'hostess mi indica sempre il bagno dove sostiene ci sia un fasciatoio, che tenerezza mi fa. E' evidente che non ha il senso della misura.
Il fasciatoio è una specie di nicchia tipo Dolce Forno della Harbert, mio figlio va per i 14 kg e scalcia come un cavallo dopato, ed è impensabile infilarlo li dentro. La prima volta ci ho anche provato e col piedino ha suonato l'allarme due volte! Di solito lo cambio sui sedili, sperando non abbia pipì di riserva.

Servono da bere e portano da mangiare, molto bene! E io? La creatura si mangia tutto quello che mi danno e a me restano solo i plasmon! L'ultima volta ho osato chiedere un bicchiere di Coca-Cola, l'ho bevuto in equilibrio col braccio per aria, intanto lui, si è slacciato la cintura, ha afferrato la bottiglia della birra del vicino e ha iniziato a correre nel corridoio, risultato? l'hostess mi ha tirato le orecchie "Non è una buona idea lasciarlo nel corridoio!" mi ha detto, ma va???? volevo solo bere!

Come in ogni buon film dell'orrore, il peggio è sul finale! Tutti escono,  mentre io sto ancora raccogliendo pezzi in giro sotto i sedili, devo vestirmi, vestire lui e intanto il pullman aspetta solo noi, che dobbiamo scendere dalla scaletta sempre più ripida, ricomporre il passeggino, legare il criminale che urla "papaaaà!!!" mentre lo strappo dalle braccia dello stewart in imbarazzo.

Ma no tranquilli, non è impegnativo viaggiare in aereo con bambini  piccoli, io per esempio ci impiego solo tre giorni a riprendermi! Per fortuna tra tutti questi managers c'è sempre qualche anima pia che mi aiuta con i bagagli. 

Mi consola sapere che non sono l'unica pazza, ma mi tiene compagnia Anna in UK...





10 cose che ci mancano.

Ormai ci siamo, è quasi un anno in Tedeschia. 
Il bilancio è decisamente positivo ma sarebbe disonesto non dirvi che abbiamo dovuto fare delle rinunce. Sarò molto esplicita in questo post, visto che da quando siamo qui riceviamo diverse richieste di aiuto e consigli per emigrare.
Seguono le 10 cose a cui abbiamo dovuto rinunciare:

1. Il caffè. E' un punto dolente amici! scordatevi di dire cose tipo  "andiamo a berci un caffè?". Qui la maggior parte dei locali hanno una macchina dalla quale esce una specie di liquido scuro all'aroma di caffè, che oltre ad essere imbevibile è pure caro come il fuoco!

2. Il bidet. Solo un italiano può comprendere la rottura di scatole di doversi fare la doccia ogni qual volta basterebbe un bidet! Qui nessuno sa nemmeno a cosa serva.

3. Internet. In questo caso l'Italia offre più traffico dati e più copertura come zone allo stesso prezzo.

4. La pizza italiana. Se è vero che l'Italia fornisce pizzaioli in tutta la Tedeschia è molto raro trovare la pizza come la conosciamo in Italia, il più frequente tipo di pizza è un disco di frumento di circa 22 cm di diametro cosparso di formaggi a caso, liquido rosso simil pomodoro, frutta e altri sorprendenti ingredienti.

5. I Ringo. Do you Ringo? Magari! Ad oggi sono introvabili ma non mi arrendo.

6. Gli animali domestici. La maggior parte degli alloggi in affitto non prevede la presenza di animali, specialmente se si tratta di un appartamento ristrutturato. Già è molto difficile trovare una casa se poi c'è fido è durissima!

7. La pirateria. La legge sulla Privacy è tutta italiana, qui non esiste, e quando vi pescano (molto frequente) le multe sono salatissime, a meno che vostro marito sia un nerd, allora ma solo in quel caso, potrete per l'ennesima volta ringraziare il cielo di aver sposato un nerd!

8. Gli aperitivi. Semplicemente non esistono. Potete bere litri di birra ma non sperate vi portino altro tipo salatini o patatine, a meno che non lo ordiniate. Scordatevi gli 'apecena' è un concetto che qui non ha attecchito!

9. Fare lavoretti in cortile di domenica. Scordatevelo! La domenica è il giorno del silenzio e se vi venisse voglia di tagliare il prato fareste la fine del povero Ciro!

10. Il cinema. Se sperate di trovare dei multisala con lingua italiana in Tedeschia vi state sbagliando di grosso amici! 
Televisore gigante e dvd e come dice sempre la mia mamma: ricordatevi che chi si accontenta, gode!

martedì 21 aprile 2015

Cane, ma quanto mi costi?

Mi rivolgo agli amici con la passione per gli animali.
Se vi venisse voglia di trasferirvi in Tedeschia, è meglio che sappiate che la proprietà di animali domestici è regolata da una serie di norme che è meglio conoscere e dal pagamento di una specifica tassa locale! Io e mio marito stiamo valutando l'opportunità di allargare la famiglia con un cane e abbiamo raccolto un po' di istruzioni per l'uso.

Prime cose da fare: Registrazione e Assicurazione!
Entro un mese dall’entrata del cane nel nucleo familiare, i proprietari devono compilare un formulario on line e consegnarlo presso l’apposito ufficio comunale di competenza.
Alla registrazione viene consegnata una medaglietta, valida quattro anni, che attesta la regolarità del cane, naturalmente è da sfoggiare agganciata al collare. I tedeschi sono maniaci delle assicurazioni e gli animali non fanno eccezione, è importante ricordarsi che il cane va obbligatoriamente assicurato per i danni a terzi. 

Dal veterinario!
Il chip è obbligatorio e viene installato quando il bestiolo è in tenera età.
Parlando di salute, i cani sono sottoposti a una profilassi che comporta due tipi di vaccinazioni: il vaccino polivalente e l’antirabbica. Il medicinale contro la filariosi, d’obbligo in varie regioni italiane, non lo è in Tedeschia e nemmeno è disponibile alla vendita.
Una cosa importante da sapere è che i veterinari tendono a non prescrivere le medicine ma a fornirle direttamente, ragion per cui sarà molto difficile farsi una provvista di farmaci.

Ingresso in società!
L’obbligo del guinzaglio è valido sia sui marciapiedi che nei luoghi pubblici; un metro la lunghezza massima, mentre nei parchi e aree verdi due metri, salvo diverse indicazioni.
Nelle zone gioco dedicate ai bambini, i nostri amici pelosi sono verboten nella maniera più categorica, mentre sui mezzi pubblici devono indossare la museruola.


Viaggi !
La legge dice che la categoria dei Pit Bull Terrier, American Staffordshire Terrier, Staffordshire Bull Terrier e i relativi incroci tra queste razze non possono essere trasportati o importati in Tedeschia. 
Mentre per i cani che pesano più di 20 chili o che hanno un'altezza al garrese superiore ai 40 cm devono essere sempre tenuti al guinzaglio e muniti di museruola su richiesta.

Tasse...si avete capito bene!
Avere un cane costa dai 120 ai 1.000 euro annui a seconda del comune di residenza, da pagarsi volendo in comode rate trimestrali. Se si tratta invece di un cane nella lista "cani da combattimento o pericolosi" si arriva a 2.000 euro l'anno.
Per darvi un'idea solo nel 2008 il totale versato alle municipalità tedesche grazie alla tassa sul cane è ammontato a 247 milioni di euro, altro che bau bau micio micio!

domenica 5 aprile 2015

Balli proibiti e molto altro...

Siamo ormai vicini al giro di boa! mio marito è qui da un anno e per me manca un mesetto.
Per la prima volta ci godiamo il lungo weekend pasquale nella nostra nuova casa.
Scrivo lungo perché qui il venerdì santo è considerato festivo, ma soprattutto abbiamo scoperto che se in Italia le giornate festive valgono per l'intero Paese, qui variano da regione a regione a seconda della maggioranza, cattolica o protestante.
Potete curiosare su questo link che confronta i calendari.

Ma non è solo il calendario a cambiare! Come ho già bloggato qualche pagina fa, qui il concetto religioso è profondamente diverso. In Tedeschia è meglio avere le idee chiare e la presenza delle religioni  nella politica non è un gioco di trasparenze all'italiana, non si suppongono ingerenze o complotti, i tedeschi non amano questo tipo di approccio e le leggi sul comportamento durante le festività religiose vengono discusse al Ministero e valgono per tutti i cittadini.

Il più singolare dei divieti è certamente il Tanzverbot, cioè il divieto di ballare. 
Si avete capito bene, durante le festività religiose, discoteche e balere all'aperto si prendono una pausa, nel caso della Baviera, lunga ben quattro giorni! Osservano fasce orarie diverse delle quali diventerò esperta non appena avrò una vita sociale!
La sensualità dei balli tradizionali, quelle movenze da tira e molla, tra calzettoni di lana cotta e cappellini con le piume, pare possa turbare il silenzio indispensabile al momento di preghiera, ma pure la sera? si amici il divieto si estende dal giorno alla notte, qui si resta concentrati!

E se vostro marito pensasse banalmente di andare a lavare l'auto? Nein! 
Ci si organizza per tempo ma durante la Pasqua non si lava l'auto! E udite udite nemmeno lo sport è praticabile! Le manifestazioni sportive non sono gradite durante le festività religiose e, non ci crederete ma in questi giorni si vedono pochi runners al parco. 

Riguardo alle chiusure dei negozi, venerdì, domenica e lunedì sono tutti chiusi mentre il sabato è a scelta, o meglio alcune catene decidono di aprire altre no. E' facile che a Monaco si trovino i negozi aperti ma nelle cittadine limitrofe, meglio organizzarsi per tempo con la spesa, perché si rischiano chiusure per quattro giorni consecutivi!

Insomma, ancora una volta la Tedeschia si rivela distante dall'Italia, nonostante si tratti della stessa religione. 
Ricapitolando, dunque si può bere anzi è consigliabile, si può grigliare ma niente balli mi raccomando! 
Per una sana vita bavarese, si consigliano lunghi pisolini sulla sedia a dondolo stile Giustino e Marilù oppure fate come i bambini, che in questi giorni vanno per prati e giardini alla tradizionale ricerca dei conigli di cioccolato.

domenica 15 marzo 2015

La Regina dell'Erotismo. (Storia di una donna straordinaria)

Proprio in questi giorni è in corso a Monaco l'Erotik Messe cioè la Fiera Erotica, un'importante manifestazione che si tiene ad Olimpia Park e che, visto il grande successo, si svolge ben due volte l'anno, all'inizio dell'autunno e in primavera.
Ovviamente abbiamo dovuto rinunciare anche se la curiosità è tanta, è vietato l'ingresso ai minorenni, pertanto per qualche anno ne sentiremo solo parlare.

Ma in Tedeschia i sexy shop non mancano, anzi qui è una vera e propria questione di salute e nella religiosa Baviera è più facile trovare un sexy shop che un negozio per animali, davvero!

Colgo con piacere, l'occasione di parlarvi della Donna tetesca che ha scritto la storia dell'erotismo, non come attrice ma come imprenditrice. 
Ecco a voi Beate Uhse.

Per Beate Uhse il sesso è stato prima una preziosissima ancora di salvezza, poi la chiave per il successo e la ricchezza.
Nata in Prussia nel 1919,  a sedici anni lascia la scuola e poco dopo sposa Hans J. Uhse, colonnello pilota della Luftwaffe. Anche Beate prende il brevetto di pilota e diventa l'unica donna dell’aviazione tetesca.

Scoppia la Seconda Guerra Mondiale e tutti e due i coniugi combattono nei cieli d'Europa. Il marito muore sotto i colpi della contraerea inglese e Beate è allo stesso tempo ufficiale dell'aviazione e vedova di guerra. 

Nell' aprile del '45, con i russi ormai alle porte di Berlino, Beate scappa su un bimotore insieme ai suoi due figli verso Nord, si consegna agli inglesi e se la cava con pochi mesi di carcere.

La vita per una vedova di guerra con prole è durissima nella Tedeschia disastrata del dopoguerra. Beate ha l'idea che cambia la sua vita e quella di molti altri teteschi. 
Comincia a vendere nei paesini limitrofi e poi per corrispondenza in tutta la Tedeschia un libretto  intitolato Schrift X. E’ un manuale che spiega il metodo anticoncezionale Ogino-Knaus. 
I tedeschi possono finalmente fare sesso senza mettere al mondo troppi figli. E’ un successo!
Nel 1956 il libretto ha venduto 32mila copie, l'azienda raggiunge i cento dipendenti e un milione di marchi di fatturato. Le procure federali le fanno la guerra, ma nel 1962 la Tedeschia approva una legge che liberalizza la pornografia.
 
La regina dell'erotismo non ha più limiti ed inizia la scalata!
Nel 1962, a Flensburg, apre il suo "negozio di specialità per l'igiene coniugale", il primo in tutto il mondo, l'antenato dei moderni sexy shop.  Nel giro di pochi anni i punti vendita salgono a cento, sparsi in tutta la Germania e le richieste di franchising arrivano da tutto il mondo. 
L'azienda diventa un impero e si quota in borsa: Beate Uhse AG.

Nel 1996, per i cinquant'anni di attività, la Uhse apre a Berlino il Museo Erotico
Stop alle vetrine chiuse ed il campanello alla porta d’ingresso, arriva la Beate Uhse Erotic Boutique, con grandi vetrine nelle zone centrali e di alto passaggio pedonale.
Per Beate la distinzione tra sesso e pornografia non ammette incertezze: "La pornografia asseconda istinti perversi, l'erotismo aiuta a realizzare l'aspirazione ad una vita sessuale normale che è in ognuno di noi. Nei miei negozi c'è solo materiale erotico".

Muore in una clinica Svizzera nel 2001 per una grave forma di polmonite. 

A mio parere, è stato un esempio di coraggio al femminile, una donna di grande carisma e un'importante imprenditrice, ha aiutato a scrivere la storia della Tedeschia e meritava un post dedicato.



mercoledì 4 marzo 2015

Ci sono un cinese, un marocchino e un indiano...


Ormai è quasi un anno che vivo in Tedeschia e posso dire di aver incontrato davvero tanti italiani, e volete sapere una cosa? sono molto diversi da quel che mi aspettavo. 
Si insomma nel bel Paese siamo tutti avvezzi a criticare gli immigrati, il loro modo di porsi, il loro non integrarsi, parlano male, non muoiono, non frequentano negozi italiani, ecc.

Ma davvero pensate che noi all'estero ci comportiamo meglio?
Ho incontrato persone intelligenti, con voglia di mettersi in gioco e aprire la mente, che studiano e i cui figli si sono integrati, ma a dirla tutta costituiscono la minima parte, il 25% forse.
E l'altro 75%? volete davvero saperlo? Per facilitarvi la lettura ed essere meno noiosa, vi riassumo gli italiani tipo che ho incontrato in questo anno nei tre seguenti modelli:

Modello cinese.
Quante volte al ristorante cinese ci siamo detti "certo che sti cinesi lavorano qui, guadagnano grazie a noi e non parlano una parola di italiano!". Questo modello si sposa perfettamente con la tipica famiglia italiana con pizzeria in Tedeschia, è esattamente così! Gli italiani hanno in mano il 60% della ristorazione e spesso non parlano tedesco, nemmeno lo studiano!! Imparano a memoria le frasi da usare nel ristorante e stop!
Vivono in branco, frequentano solo italiani. I loro figli frequentano scuole italo/tedesche tipo Leonardo Da Vinci Schule e trovano il tempo di lamentarsi della Tedeschia. Straordinari.

Modello marocchino.
Esempio pratico. All'ufficio del comune, in coda con voi un marocchino immigrato da dieci anni, parla malissimo italiano e ancor peggio il suo francese! "ma insomma è qui da dieci anni e parla malissimo, roba da matti!". Non avete idea di quante volte mi capita di incontrare altri italiani e non capirlo, davvero incredibile! gente che parla il dialetto della propria regione e un tedesco ancor peggio. Il dramma è che spesso sono fidanzati o sposati con tedeschi a cui insegnano la lingua italiana a modo loro. Catastrofe.

Modello indiano.
"E questi indiani?! arrivano in Italia e continuano a vestirsi  a modo loro, mangiano solo le loro cose, non parlano la lingua, di questo passo non si integreranno mai!". Questo modello si sposa perfettamente con gli italiani che hanno negozi, per esempio di mobili o gelaterie.
Ti fermi a parlare con loro e ti accorgi che vivono di spaghetti al sugo, non sopportano gli usi e costumi tedeschi, è normale sentirli dire cose tipo "io non compro nemmeno i vestiti qui, sono di bassa qualità, io compro solo in Italia!". Confortante.

Forse la verità è che non siamo poi così diversi dagli altri popoli, ma soprattutto ho imparato che la stupidità si può esportare amici, non dimentichiamocelo mai!

giovedì 26 febbraio 2015

Amare è Valorizzare (Baviera VS Piemonte)

Una riflessione doverosa.

La mia quotidianità è fatta di gesti semplici, tra cui fare la spesa, entrare nei locali o andare al mercato, la differenza fondamentale tra il vivere in Italia e qui, non sono solo i prezzi ( non intendo annoiarvi con paturnie di economia), quando fai la spesa in Baviera, tu sai dove sei. 
Mi spiego meglio.
Quando si parla di valorizzare l'artigianato, il turismo, le piccole e grandi produzioni, i tedeschi non fanno grandi discorsi ma fatti.

In ogni negozio o supermercato in Baviera puoi trovare prodotti regionali e locali, che non solo attirano l'occhio per il colore tipico bianco e azzurro delle confezioni, ma puoi trovare davvero ogni cosa.
Per esempio puoi scegliere se comprare uova della tua regione o no, e così è per la carne, la birra, sulle indicazioni di provenienza spesso sono aziende del territorio. Qui tutto dice, benvenuto in Baviera!

Per non parlare dei gadget per barbecue e pic nic come piatti, tovaglioli e bicchieri, le caraffe di birra e così via.
 
Il costume tradizionale avrà un post dedicato perché la tradizione è lunga ed interessante, per ora accontentatevi di sapere che ogni giorno di festa è buono per infilarsi l'abito tradizionale ad ogni età, ragazzini col piercing e Lederhosen sono la normalità.

La Baviera è ritratta mille volte, come una bella donna, nei locali, negozi, supermercati, ci sono gigantografie meravigliose che la dipingono in ogni stagione e poi in maggio ecco spuntare gli alberi tipici chiamati Maibaum. Ogni cittadina ne ha uno, ogni anno il primo maggio viene allestito con immagini delle attività che si svolgono come agricoltura, barili di birra, immagini di balli e così via, il tutto celebrato da una grande festa. Per saperne di più
Il punto miei cari amici è: cos'ha il Piemonte da invidiare alla Baviera?
La risposta è semplice, niente!

Provate ad immaginare di applicare questa mentalità in ogni regione in Italia, quanti prodotti meravigliosi verrebbero riscoperti, quante sagre avrebbero la giusta importanza, quante aziende non chiuderebbero! Andare a fare la spesa e trovare gigantografie dei nostri bellissimi monumenti o paesaggi, scegliere il riso di Vercelli o Novara con i colori del Piemonte, ma non sarebbe bello?

Moltissime le persone che vivono in Piemonte da anni non sanno che la Sacra di San Michele ne è il simbolo.
La lista delle meraviglie piemontesi è lunga, e spesso i tedeschi ci dicono "sono stato a Torino è molto bella, ma non se ne parla". Già è proprio così! Sarebbe bello avere un Presidente della Regione innamorato della sua terra, che decidesse di spingere davvero il turismo, dare credito alle piccole medie imprese, ma questa è fantapolitica, ed è un'altra storia...
http://www.sacradisanmichele.com/ita/test_display/index/id/16/cat/8/

giovedì 12 febbraio 2015

270 minuti.

Appena arrivata in Italia per questioni familiari mi ritrovo tra le braccia della grande madre Asl.

270 minuti di attesa collezionati in 3 giorni meritano certamente un post dedicato.

Seguiranno un numero incredibile di banalità.

Il primo giorno l'attesa mi ha così stancata che arrivato il mio turno, la dottoressa ha voluto visitarmi anche se accompagnavo. Ero in uno stato comatoso. Sul televisore posizionato ergonomicamente a tre metri da terra scorrevano immagini assurde: insetti, auto parcheggiate, moto d'epoca, video di cani prossimi all'accoppiamento, liste della spesa, cortili di case a caso. Ho un'epifania: è così che lavora l'Isis, si comincia con video ipnotici e come niente ti ritrovi a fare l'involtino di dinamite.
Diversi i cartelli scritti col pennarello appiccicati ovunque, istruzioni per fare ogni cosa, toni severi, punti esclamativi. Il tutto condito da un vociare generale, nessuno ha avvisato dello spaventoso ritardo, l'abitudine al peggio porta a dimenticare anche le buone maniere. La dottoressa si è invece subito scusata con "mi dispiace del ritardo, lavoro in queste condizioni, vi chiedo scusa" ...si figuri è stato uno spasso!

Il secondo giorno, mi ritrovo nella sala prelievi di un altro ospedale. Orario di apertura ore 8, alle 7:30 è pieno di gente, è penombra, luci spente. Ore 7:59 un'impiegata fa il giro della sala d'aspetto per andare a tirare su le tapparelle e con tono sprezzante, nel silenzio assonnato, urla :"cerchiamo di non cominciare con le lamentele, qui si aspetta! se non vi sta bene tornate un'altra volta!!!" sbatte la porta, qualcuno osa commentare, il sergente maggiore torna indietro e conclude "cerchiamo di finirla, siamo qui a lavorare!!". Insomma il cazziatone preventivo è il piatto forte del reparto, abbiamo solo 47 persone davanti, ce la possiamo fare. Mi ritrovo in mezzo a un gruppetto di aitanti pensionati, una ragazzina accompagna la sua mamma, ed ecco che finisce travolta nel vortice dei consigli per il suo futuro. Parole chiave: destino, fortuna, impegno, coincidenza, speranza. Penso che Paolo Fox non avrebbe trovato parole più confortanti. Esilarante.

Il terzo giorno. Anche in questo caso, inutile avere un appuntamento, è indicativo solo per il giorno che in ogni caso ha 24 ore. Ricominciano i video inquietanti, ma cerco di distrarmi, non voglio farmi fregare. Decido di leggere qualcosa. Una bambina è così affamata dall'attesa che decido di regalarle dei biscotti. Vado a cambiare il disco orario, discuto con un vigile e riesco a scamparla.
Sono davvero stanca. Rientro nella sala d'aspetto dove una mamma mi confessa di aver saltato tutti i controlli di sua figlia negli ultimi due anni, e ha il numero prima del mio. 
La sfiga ci vede bene amici, entrata quella mamma ho iniziato a valutare la soluzione definitiva fissando il balcone mentre una ragazza mi tocca la spalla e con sguardo panda mi confida "non ci passa più". Sono sfinita.
Finalmente sullo schermo, tra immagini di scarafaggi e gattini semi
morti appare il mio codice, e la dottoressa ci viene incontro " mi dispiace del ritardo, lavoro in queste condizioni...

mercoledì 21 gennaio 2015

Un anamnesi originale!

Domenica siamo stati per la prima volta in un ospedale tedesco, anzi due.

Alla comparsa di puntini sul pancino di mio figlio, abbiamo deciso di chiedere un parere medico e ci siamo incamminati verso l'ospedale che dista circa quattrocento metri da casa. 

Arrivati al pronto soccorso ci siamo ritrovati davanti ad un viale cementato con due grandi sculture colorate a semicerchio, appena entrati abbiamo avuto la sensazione di aver sbagliato ingresso. Alla nostra destra un grande e luminoso bar con tavoli di faggio e decorazioni bavaresi, alla sinistra il parcheggio di barelle e sedie a rotelle. Silenzio. 

Ci guardiamo intorno e appurato di non aver sbagliato, osserviamo che il bar è anche frequentato da malati con parenti che chiaccherano sotto voce. Decidiamo di seguire le indicazioni e attraversiamo un lungo corridoio con una mostra di quadri in vendita, fino a quando troviamo un ufficio informazioni con due infermiere sorridenti. Immediatamente registrano la tessera sanitaria di mio figlio e ci fanno accomodare in uno studio medico. Dopo pochi minuti si presenta un medico che parla solo tedesco o bavarese, visita mio figlio, ma specifica di non essere un pediatra, ritiene si tratti di una malattia infettiva e compila un foglio di ricovero per l'ospedale pediatrico. 
Possibile che un medico nel 2015 non parli una parola d'inglese? ribadisco, in Tedeschia con l'inglese non si va lontano!
Le infermiere ci danno l'indirizzo, e ci chiedono se vogliamo le indicazioni per i mezzi pubblici, per fortuna abbiamo l'auto e siamo quindi costretti a cambiare ospedale. 

Dopo circa quaranta minuti, eccoci a Landshut.
Su una collina, tra villette e stradine, grazie al navigatore arriviamo dritti nel parcheggio, che è gratuito come è giusto che sia. 
St. Marien è il più grande ospedale pediatrico che io abbia mai visto, il nome non è casuale, credetemi!

L'ingresso del Kinderkrankenhaus è enorme e silenzioso, tutto colorato, dipinti e giochi, un grande bureau con un bel crocifisso appeso. L'impiegata ci consegna i moduli per la registrazione e, comprendendo le nostre difficoltà linguistiche, decide di aiutarci in tutto e per tutto. 
Le domande erano tante, ma qualcuna ci ha lasciati interdetti: indicare la religione dei genitori (normale) e del bambino, incluso il giorno del battesimo. Come prego?
Ora per chi si fosse perso come funziona la religione qui in Tedeschia è pregato di andarsi a leggere http://intantointedeschia.blogspot.de/2014/10/mangia-prega-paga.html

Io e mio marito ci guardiamo... il battesimo? che tipo di rilevanza può avere la data del battesimo in una anamnesi medica? Io non sono un dottore, sia chiaro, ma ho pensato che non c'entri una cippa di niente.
Ci accomodiamo tra altre famiglie in attesa (per la cronaca anche musulmani). È domenica ed il personale è ridotto. Iniziamo a guardarci intorno, ci sono cartelli e fotografie, non riusciamo a leggere tutto ma capiamo che i cattolici hanno messo dei bei soldini nella struttura. Non dimentichiamoci che la Baviera è la regione più cattolica della Tedeschia, perfino l'ex Papa è un emerito bavarese!
L'ospedale è ovviamente super figo, pulito e ogni cosa è curata nei dettagli, il silenzio è interrotto solo dalle risa dei bambini.

Dopo circa un'ora e mezza, ecco che finalmente tocca a noi! Il silenzio è tale che sentiamo a distanza l'infermiera che chiede in sala medici "chi parla inglese?". Imbarazzo generale, ma ecco che un baldo giovane pediatra si fa avanti! Parla un discreto inglese, entra e viene subito a stringerci la mano. Iniziamo una lunga chiaccherata, ci conferma che è Scharlach cioè scarlattina. Ci consegna una confezione di antibiotico e una prescrizione da portare dal pediatra.
Dopo aver rifiutato il ricovero, a nostro parere del tutto inutile, ci dirigiamo verso casa per assaporare un po' di Italia, pasta saltata con pomodoro e tonno... casa dolce casa.
Anche in UK le cose vanno diversamente, ecco il blog della mia amica Anna.
https://ihopethatimanage.wordpress.com/2015/04/29/nhs-la-sfida-atto-ii/

lunedì 12 gennaio 2015

La civiltà? Eccola!

Eccomi qui nel nuovo anno, finite le vacanze natalizie, rieccoci alla vita vera!
Ha riaperto il Mütterzentrum e come mi ero ripromessa, stamattina ho compiuto il grande passo.

Ebbene, per la prima volta ho affidato mio figlio al metodo tedesco, si insomma l'ho lasciato per un'oretta ad altre mamme. Ho parlato con la responsabile, per chiedere un consiglio e lei con tono rassicurante "lui è pronto e tu?"
Ho messo da parte l'ansia, ho compilato la tabella con nome, numero di telefono e orario, mi sono fatta forza e tra le pacche sulle spalle e gli sguardi increduli, mi sono fidata e ho varcato la porta. 

Non avevo programmato di riuscire a farlo e mi sono ritrovata per strada un po' stranita, ma ecco che mi viene incontro un'amica, che risolve la situazione "sei libera? dai vieni con me ti porto in biblioteca!"

Attraversiamo il centro e in pochi minuti arriviamo in un grande cortile, l'insegna dice Bücherei Erding, mi guardo intorno e naturalmente c'è un grande posteggio per le biciclette. Nella foto la Biblioteca Comunale, composta da due palazzine di tre piani, a destra l'area bimbi e a sinistra l'area per gli adulti.

L'area Kinder è davvero fornita di ogni confort, inclusi i bagni a misura di bambini, l'offerta è varia e ci sono letture per tutte le fasi d'età, c'è lo spazio per poter consultare, giocare oppure si possono noleggiare i libri. Per i bambini, tutti i servizi, inclusa tessera d'iscrizione e l'affitto dei libri sono completamente gratuiti. 

Anche l'area per gli adulti è ben fornita, le zone sono organizzate e suddivise in settori sui tre piani, ci sono tavoli e panchine ovunque, oltre ad un'area computer per consultare enciclopedie digitali. Naturalmente non mancano le varie macchinette per caffé e bibite, con prezzi ridotti in quanto è spesso frequentata dagli studenti e come già sapete, in Tedeschia chi studia è visto di buon occhio e non avendo reddito va aiutato. La sola consultazione esclude l'obbligo al tesseramento annuale, che per i non più studenti come me, si aggira sui cinque euro annui.

Mi fermo per un istante a respirare la civiltà, e nel silenzio rassicurante dei libri, mi ritrovo ancora una volta, a pensare che sono nel posto giusto per crescere mio figlio.